Dr. Dipl.-Psych. Harald Kamm

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Tutto quello che tutti volevate sapere sulla psicoanalisi

L'ex presidente dell'IPA Stefano Bolognani è stato intervistato il 4 settembre 2013 da Filippo La Porta. L'intervista dal titolo  "Tutto quello che tutti volevate sapere sulla psicoanalisi" è originariamente apparso sulla rivista online "Europa Quotidiano".

La cura psicoanalitica

Queste brevi note rappresentano il tentativo, necessariamente incompleto, di introdurre al senso della cura psicoanalitica.

E’ una piccola sfida, perché le anime della psicoanalisi attuale sono molteplici e variegate. Abbiamo voluto arrischiarci in questo difficile compito, convinti di poter offrire un valido punto di inizio per chi, interessato ad avvicinarsi alla psicoanalisi, voglia poi intraprendere il proprio unico e personale percorso di approfondimento e conoscenza.

a cura di Maria Naccari Carlizzi (https://www.spiweb.it/la-cura/)

Che cosa è la Psicoanalisi oggi

Classicamente con il termine Psicoanalisi, la disciplina scientifica originariamente fondata da Sigmund Freud dal 1885 al 1939, e poi evolutasi in molteplici scuole teoriche e tecniche, s’intende: una teoria del funzionamento della mente e un metodo di cura e di ricerca per i disturbi psichici. Freud rappresenta, per tutti gli psicoanalisti, il luogo delle origini da cui è cominciato il viaggio della Psicoanalisi, un complesso e accidentato percorso, che esplora e dialoga con la psiche dei singoli e dei gruppi da più di 130 anni.

Il metodo psicoanalitico è stato successivamente esteso all’interpretazione,  dal punto di vista  culturale, di eventi di attualità, cinema, arte, politica, e oggi, anche, della rilevante influenza dei media e della rete sulla mente individuale e gruppale, offrendo una chiave di lettura utile e stimolante. La Psicoanalisi negli ultimi trent'anni è passata, nel suo corpo dottrinale, progressivamente ,dalla centralità dei processi intrapsichici ad un assetto bipersonale, trans e interpersonale, giungendo sino all’intersoggettivo, senza però dimenticare, pur nelle sue sincroniche e diacroniche trasformazioni, la propria identità culturale, ideologica e istituzionale.

Per interpretare meglio la complessità del disagio psichico diffuso e il bisogno di spiritualità dell’uomo contemporaneo, la Psicoanalisi sta iniziando a dialogare ai confini con le altre discipline cliniche della mente: la psichiatria, la psicologia clinica e sociale, l’infant research e le neuroscienze sino all’etologia, all’antropologia e alle scienze umane e sociali.

Quando cercare uno psicoanalista oggi?

Spesso non ci rendiamo conto di avere bisogno di aiuto, sino a quando iniziamo a  avvertire dentro di noi, o il nostro corpo ci comunica,  che non ce la facciamo più e cominciamo a cercare  qualcuno, che si prenda cura di noi e ci dia una mano a comprendere cosa ci sta succedendo.

Si può consultare uno psicoanalista di fronte ai tanti motivi di insoddisfazione e preoccupazione nella vita privata e professionale: la sensazione di essere intrappolati in problemi senza una via d’uscita, la difficoltà nell’esecuzione dei compiti della vita quotidiana,  il ripetuto insuccesso o la fine del successo professionale, la perdita del lavoro, la fine di un amore o della speranza nella coppia o  in famiglia, le difficoltà con i figli o con gli amici, la  fatica o l’incapacità  a creare e mantenere relazioni affettive, la sensazione di non farcela di fronte a malattie fisiche nostre o dei nostri cari. Ed ancora ci si può rivolgere ad uno psicoanalista per conoscerci di più, per capire cosa ci sta capitando quando ci sembra proprio di non capire più niente, o per comprendere come funziona la nostra mente o perché sentiamo l’esigenza di cambiare qualcosa nella nostra vita…

Possiamo consultare uno psicoanalista quando ci viene suggerito un percorso psicoterapeutico, o ci viene proposta una diagnosi psichiatrica da cui ci sentiamo anche etichettati, o ci rendiamo conto  di essere dipendenti da qualcuno o da qualcosa, sostanze, alcol,  fumo, lavoro, sesso, violenza....  e non riusciamo più ad uscirne...

La psicoanalisi ci può aiutare, infatti, ad affrontare e trasformare dentro di noi, la sofferenza e il disagio causato dai disturbi mentali, anche gravi,  e da quelli che un tempo si chiamavano conflitti interni, che,  per lo più, non conosciamo e che determinano limitazioni e sintomi  psichici, e anche fisici,  talvolta molto invalidanti, sino a  compromettere la nostra lettura della realtà: ansia, sentimenti di tristezza o al contrario di euforia immotivata, depressione e tendenza al ritiro,  idee ossessive e intrusive, compulsioni, umore instabile, attacchi di panico, fobie, disturbi da stress post traumatico , malattie psicosomatiche e la componente psicologica delle malattie fisiche …

La cura psicoanalitica lavora, oltre che sui fattori di realtà, nel profondo della psiche, perché si rivolge all’inconscio, di cui non siamo completamente consapevoli ma che può avere una notevole influenza sulla nostra vita e sulle nostre scelte. Per quest’approccio peculiare e perché la psicoanalisi agisce su tutta la personalità, può essere consigliata quando altre psicoterapie sono fallite, o non hanno dato i risultati sperati o, caratteristicamente, quando, dopo un periodo di apparente benessere, la sofferenza e le difficoltà psichiche sono ricomparse.

La cura psicoanalitica si rivolge agli adulti, ai bambini e agli adolescenti ed è anche stata estesa alla coppia, alla famiglia e ai gruppi. 

Chi è lo psicoanalista oggi?

Lo psicoanalista è un professionista altamente specializzato nel campo della salute mentale,  capace di ascoltare i diversi linguaggi attraverso cui si esprime l’inconscio, e di suggerire l’intervento più adatto di caso in caso, perché ogni individuo è unico e diverso dagli altri, a seconda delle esperienze reali e psichiche a cui è andato incontro. Ogni mente è irripetibile perché non si possono standardizzare i percorsi evolutivi e le esperienze di vita. La Psicoanalisi, infatti, propone approcci individuali perché un sintomo uguale in più pazienti può riflettere realtà psichiche e bisogni emotivi molto differenti, che suggeriscono la necessità di interventi diversi.

Gli analisti sintonizzano il loro ascolto sulle comunicazioni dell’inconscio, e  attraverso il lavoro comune delle due menti a contatto,  aiutano il paziente, di caso in caso, e a seconda della sua età mentale, a elaborare e trasformare le esperienze emotive, a sviluppare i propri strumenti per pensare e sognare, per rimettere in moto la capacità di pensare, giocare, disegnare e  riavviare così,   la crescita  emotiva e lo sviluppo psichico,  a tutte le età.

Come viene scelta la cura psicoanalitica ?

La Psicoanalisi oggi, prevede setting flessibili e adattati alle diverse necessità individuali e terapeutiche. Di solito si tratta di più sedute settimanali, a seconda della capacità del paziente  di tollerare ed elaborare la sofferenza, fissate ad un orario prefissato. Il paziente spesso, ma non sempre, è disteso sul lettino, ma può essere anche  vis-à-vis, in relazione ai suoi bisogni e alle sue scelte .

Ogni progetto di cura psicoanalitica  è modulato sulle necessità psichiche  di quello specifico paziente, in quella determinata situazione, in quello specifico contesto familiare e sociale, la Psicoanalisi si rivolge alla complessità della psiche umana e all’inconscio.

La mente dello psicoanalista nell’incontro con la mente del paziente si adatta alla sua età mentale e ascolta e decifra il linguaggio che adopera. Si crea così una particolare atmosfera  emotiva nella relazione analista-paziente, che permette di accedere più facilmente all’inconscio e al dolore di quella persona.
 

Più sedute nel corso di una settimana, come nell’analisi classica, consentono di  distribuire  il carico emotivo su più giorni, permettono di  diluire la fatica psichica più facilmente e permettono spesso l’avvio della trasformazione della sofferenza in contenuti emotivi più accessibili al pensiero e  che incutono meno preoccupazione al paziente.

E’ possibile,  inoltre, il confronto e la collaborazione dello psicoanalista, in un’ottica di rete e multidisciplinarietà, con psichiatri che si occupano della prescrizione di psicofarmaci, quando ve ne sia la necessità o quando la patologia si configura come un disturbo con una base biologica, o in genere con varie figure professionali per la formulazione di un progetto integrato necessario alla cura.

Esistono delle differenze, a secondo dell’orientamento teorico e tecnico dell’analista nel modo di lavorare e fare psicoanalisi col paziente.

Di solito, dopo una serie di colloqui e sedute di osservazione, ascolto e valutazione del caso, che servono al paziente e all’analista a conoscersi reciprocamente, inizia l’analisi.

Le storie, le narrazioni, le fantasie, i sogni, i personaggi proposti dai pazienti e le modalità attraverso cui quest’ultimo interagisce con gli altri, con l’analista, e come paziente e analista interagiscono fra di loro, i tempi, i silenzi, le pause e la stessa persona dell’analista, costituiscono solo alcuni dei tanti elementi su cui verte il lavoro psicoanalitico.

Vi sono, inoltre, alcuni principi generali basici e concetti chiave della tecnica entrati nel linguaggio comune, che nel corso del tempo e delle evoluzioni teoriche e storiche, hanno subito una trasformazione all’interno dei modelli psicoanalitici ma che rimangono strumenti fondamentali del bagaglio dello psicoanalista al lavoro:

  • il Setting, che  rappresenta sia l’insieme di procedure che regolano le sedute, sia l’assetto mentale che favorisce l’ascolto interiore da parte dello psicoanalista;
  • il Transfert e Controtransfert, che descrivono il complesso intreccio di pensieri, sentimenti, emozioni e fantasie, che vengono sperimentate reciprocamente in ogni relazione e soprattutto in quella paziente/analista/paziente;
  • le Libere Associazioni;
  • infine i Fattori terapeutici che costituiscono gli Elementi della psicoanalisi, che favoriscono il cambiamento; da un lato quelli più classici quali l’Interpretazione, la Chiarificazione e il Confronto dall’altro la Relazione analista-paziente, l’Ascolto, l’Osservazione, l’Alleanza terapeutica, l’Empatia e tutte le altre numerosissime componenti, consce e inconsce, all’origine di un buon incontro.

Per chi vuole saperne di più ?

L’Analisi si vive, è difficile da descrivere, non si  legge sui libri, e non si studia o si apprende studiando le tecniche e le teorie. Solo vivere l’esperienza emotiva di  un percorso di psicoanalisi personale può far comprendere cosa sia.

 Gran parte del lavoro in seduta, oltre che sul parlare ,analista e paziente insieme in una stanza, la famosa" talking cure ",  si basa su fenomeni prevalentemente non verbali, eemotivi,che difficilmente possono essere descritti o registrati e che hanno origine  dentro di noi, nella nostra psiche e nel nostro corpo, spesso nel silenzio, o negli spazi, nelle brecce tra le parole, nell’ascolto dell’atmosfera e dei messaggi non detti, nella relazione tra paziente e analista.

La Psicoanalisi dà significati ai silenzi, amplia la capacità di pensare e riflettere su di sé, facilita l’espressione di emozioni, sentimenti e pensieri, anche nei bambini molto piccoli.

La Psicoanalisi favorisce l’avvio di un processo di trasformazione della propria esperienza psichica, ampliando le risorse di ognuno e le capacità introspettive.

L’obiettivo della Cura psicoanalitica a tutte le età della mente, infatti, non rappresenta solo un sollievo immediato per le difficoltà attuali ma sostiene la valorizzazione delle potenzialità di ognuno in tutti gli aspetti della vita, o la loro genesi quando vi siano state delle compromissioni all’origine dell’esperienza psichica.

Una serie crescente di studi dimostra che la Psicoanalisi è efficace nel trattamento sia dei disturbi mentali lievi che di quelli complessi. Risultati positivi si hanno, soprattutto, per le terapie a lungo termine. 

Quando cercare uno psicoanalista infantile o dell’adolescenza?

I bambini nel corso del loro sviluppo dalla nascita sino all’adolescenza possono ammalarsi  e manifestare, anche attraverso il corpo, vari disturbi psichici e difficoltà, talvolta non apparentemente gravi, che possono fare preoccupare e addirittura  far entrare in crisi i genitori, gli insegnanti e tutto l’ambiente familiare. Si possono osservare disturbi del sonno e dell’alimentazione, tristezza e vera e propria depressione, ansietà, aggressività, eccessiva crudeltà, iperattività,    paure eccessive, tendenza all’isolamento sociale, pensieri ossessivi, compulsioni, difficoltà di apprendimento, disturbi dell’attenzione, disturbi alimentari, o del comportamento e molte altri sintomi e problematiche più gravi, che possono con il loro carico di sofferenza, compromettere la  crescita e avere delle ripercussioni, se non comprese nel loro significato e ascoltate come richiesta di aiuto,  sulla formazione del carattere e sulla futura personalità.

Come viene scelta la cura psicoanalitica in età evolutiva?

Anche la psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti prevede setting flessibili e adattati alle diverse necessità.  Oltre, quindi, le sedute di consultazione e poi terapeutiche di ascolto, gioco e disegno, in contemporanea o  in precedenza a queste, si potranno avere interventi vari con i genitori:  colloqui con i genitori per conoscere la storia reale e psichica del figlio e della famiglia e i motivi della loro preoccupazione, per delineare gli eventi, i fattori, interni o esterni, che possono avere in qualche modo influito sulla sua crescita e sulla famiglia;  consultazioni congiunte fra i vari membri della famiglia, psicoterapia con la coppia dei genitori, o con la famiglia, o con la coppia madre/bambino... secondo i diversi modelli.

Talvolta, sono le difficoltà dei genitori ad elaborare le proprie emozioni, che si riverberano sui figli con conseguenze e danni sulla strutturazione del sé del bambino.

E’ possibile,  inoltre, nel caso possa essere utile al progetto, il confronto e la collaborazione dello psicoanalista dell’infanzia e dell’adolescenza, in un’ottica di rete e multidisciplinarietà, con insegnanti, educatori, terapisti della riabilitazione, logopedisti, neuropsichiatri infantili, pediatri o meglio con tutti coloro che partecipano alla vita del bambino e dell’adolescente.

La cura psicoanalitica si rivolge, infatti, ai bambini, agli adolescenti, ai genitori e alle loro famiglie.  Si adatta  ai loro linguaggi  a secondo della loro età mentale,  modificando con flessibilità  il setting per venire incontro ai loro specifici bisogni emotivi.

Il numero delle sedute settimanali, anche in età evolutiva, varia di caso in caso, a seconda della capacità di tollerare ed elaborare la sofferenza da parte del piccolo paziente e della sua famiglia. Come per gli adulti la proposta di più sedute, ravvicinate in una settimana, che spaventa spesso i genitori, non costituisce un’indicazione di gravità psicopatologica. Deriva, piuttosto, dalla constatazione che distribuire  il carico emotivo su più giorni, permette di  diluire la fatica psichica e accelera la trasformazione della sofferenza in contenuti emotivi più accessibili al pensiero,  che incutono meno preoccupazione.  

Come lavorano gli psicoanalisti infantili?

Gli psicoanalisti infantili e/o dell’adolescenza sono degli psicoanalisti  specializzati  nella psicoanalisi dei bambini e/o degli adolescenti.

Sono stati sviluppati  molti metodi nella storia e nell’evoluzione della Psicoanalisi, secondo diversi orientamenti psicoanalitici, per consentire ai bambini di esprimere in seduta nella relazione con gli psicoanalisti,  a parole, o con le storie, ,con il disegno, il gioco, la pittura, il pongo, con colla, carta e forbici, o con quanto loro stessi portano spontaneamente, i loro turbamenti e le loro difficoltà. Anche  gli adolescenti, che propongono a loro volta anche disegni, canzoni, musica, video, giochi, tablet,  ..  provano ad elaborare e a trasformare la loro sofferenza e il disagio emotivo, i cosiddetti sintomi e gli eventuali impedimenti che interferiscono con il loro sviluppo emotivo.

Il lavoro dello  psicoanalista è particolarmente prezioso in età evolutiva perché si rivolge anche all’inconscio e i processi inconsci, oggi, si configurano come componenti dell’organizzazione psichica con la “funzione di digerire ed elaborare la realtà e, soprattutto  di  simbolizzare”. Questi aspetti sono fondamentali nello sviluppo del pensiero, proprio in questa età della vita. 

Perché scegliere per un bambino o un adolescente la Cura Psicoanalitica e non un altro tipo di Psicoterapia più veloce e, apparentemente, meno faticosa?

La Psicoanalisi va alla radice dei problemi, che, nella maggior parte dei casi, è inconscia.La psicoanalisi costituisce, quindi, uno degli strumenti più efficaci  per la cura delle difficoltà psicologiche ed emotive dei bambini e degli adolescenti. La Psicoanalisi dà significati ai silenzi dei bambini e trova il senso nella confusione, amplia la capacità di pensare e riflettere su di sé, facilita l’espressione e la rappresentazione attraverso tutti i linguaggi utilizzati dal bambino e dall’adolescente, di emozioni, sentimenti e pensieri, anche nei bambini molto piccoli, che ancora non parlano.

L’analista, nel tempo, diventa per il bambino, per l’adolescente e per la loro famiglia, un partner affidabile con cui condividere una relazione di fiducia reciproca.

Quali sono i problemi più frequenti che affrontano gli analisti infantili?

Disturbi del sonno e dell’alimentazione, tristezza e depressione, enuresi, ansietà, aggressività, eccessiva crudeltà, iperattività, paure eccessive, paura della morte, tendenza all’isolamento sociale, pensieri ossessivi, compulsioni, vari disturbi del comportamento, difficoltà di apprendimento, disturbi dell’attenzione, fobia scolare, disadattamento scolastico, mutismo elettivo, eccessive gelosie fra fratelli, disturbi alimentari, disturbi dell’attaccamento, problematiche relative all’adozione o alla separazione e al divorzio dei genitori, conseguenze della nascita pretermine, complicanze psicologiche di patologie croniche organiche, e molti altri  più gravi disturbi  psichiatrici. 

Quali sono i problemi più frequenti che affrontano gli analisti dell’adolescenza?

Oltre le problematiche già citate nel paragrafo precedente vanno considerate:  la solitudine, la tendenza all’isolamento e alla chiusura, la depressione, le tendenze suicide, l’aggressività e la violenza, il rifiuto ed il disimpegno  scolastico, le difficoltà di relazione e comunicazione tra genitori e figli, le nuove patologie dell’adolescenza dai disturbi alimentari, alle marchiature, le bruciature, i selfcutting sino all’autolesionismo, e alla  tendenza a modificare eccessivamente il proprio corpo, la dipendenza da sostanze, da alcol, da internet, le gravi dismorfofobie,  l’aggressività organizzata in bande e il bullismo, come anche  la tendenza a essere vittima di bullismo e a mettersi in situazioni di pericolo e tutte le   patologie psichiatriche che si palesano in adolescenza.

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