Dr. Dipl.-Psych. Harald Kamm

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Tutto quello che tutti volevate sapere sulla psicoanalisi

L'ex presidente dell'IPA Stefano Bolognani è stato intervistato il 4 settembre 2013 da Filippo La Porta. L'intervista dal titolo  "Tutto quello che tutti volevate sapere sulla psicoanalisi" è originariamente apparso sulla rivista online "Europa Quotidiano".

La cura psicoanalitica

Queste brevi note rappresentano il tentativo, necessariamente incompleto, di introdurre al senso della cura psicoanalitica.

E’ una piccola sfida, perché le anime della psicoanalisi attuale sono molteplici e variegate. Abbiamo voluto arrischiarci in questo difficile compito, convinti di poter offrire un valido punto di inizio per chi, interessato ad avvicinarsi alla psicoanalisi, voglia poi intraprendere il proprio unico e personale percorso di approfondimento e conoscenza.

a cura di Maria Naccari Carlizzi (https://www.spiweb.it/la-cura/)

Che cosa è la Psicoanalisi oggi

Classicamente con il termine Psicoanalisi, la disciplina scientifica originariamente fondata da Sigmund Freud dal 1885 al 1939, e poi evolutasi in molteplici scuole teoriche e tecniche, s’intende: una teoria del funzionamento della mente e un metodo di cura e di ricerca per i disturbi psichici. Freud rappresenta, per tutti gli psicoanalisti, il luogo delle origini da cui è cominciato il viaggio della Psicoanalisi, un complesso e accidentato percorso, che esplora e dialoga con la psiche dei singoli e dei gruppi da più di 130 anni.

Il metodo psicoanalitico è stato successivamente esteso all’interpretazione,  dal punto di vista  culturale, di eventi di attualità, cinema, arte, politica, e oggi, anche, della rilevante influenza dei media e della rete sulla mente individuale e gruppale, offrendo una chiave di lettura utile e stimolante. La Psicoanalisi negli ultimi trent'anni è passata, nel suo corpo dottrinale, progressivamente ,dalla centralità dei processi intrapsichici ad un assetto bipersonale, trans e interpersonale, giungendo sino all’intersoggettivo, senza però dimenticare, pur nelle sue sincroniche e diacroniche trasformazioni, la propria identità culturale, ideologica e istituzionale.

Per interpretare meglio la complessità del disagio psichico diffuso e il bisogno di spiritualità dell’uomo contemporaneo, la Psicoanalisi sta iniziando a dialogare ai confini con le altre discipline cliniche della mente: la psichiatria, la psicologia clinica e sociale, l’infant research e le neuroscienze sino all’etologia, all’antropologia e alle scienze umane e sociali.

Quando cercare uno psicoanalista oggi?

Spesso non ci rendiamo conto di avere bisogno di aiuto, sino a quando iniziamo a  avvertire dentro di noi, o il nostro corpo ci comunica,  che non ce la facciamo più e cominciamo a cercare  qualcuno, che si prenda cura di noi e ci dia una mano a comprendere cosa ci sta succedendo.

Si può consultare uno psicoanalista di fronte ai tanti motivi di insoddisfazione e preoccupazione nella vita privata e professionale: la sensazione di essere intrappolati in problemi senza una via d’uscita, la difficoltà nell’esecuzione dei compiti della vita quotidiana,  il ripetuto insuccesso o la fine del successo professionale, la perdita del lavoro, la fine di un amore o della speranza nella coppia o  in famiglia, le difficoltà con i figli o con gli amici, la  fatica o l’incapacità  a creare e mantenere relazioni affettive, la sensazione di non farcela di fronte a malattie fisiche nostre o dei nostri cari. Ed ancora ci si può rivolgere ad uno psicoanalista per conoscerci di più, per capire cosa ci sta capitando quando ci sembra proprio di non capire più niente, o per comprendere come funziona la nostra mente o perché sentiamo l’esigenza di cambiare qualcosa nella nostra vita…

Possiamo consultare uno psicoanalista quando ci viene suggerito un percorso psicoterapeutico, o ci viene proposta una diagnosi psichiatrica da cui ci sentiamo anche etichettati, o ci rendiamo conto  di essere dipendenti da qualcuno o da qualcosa, sostanze, alcol,  fumo, lavoro, sesso, violenza....  e non riusciamo più ad uscirne...

La psicoanalisi ci può aiutare, infatti, ad affrontare e trasformare dentro di noi, la sofferenza e il disagio causato dai disturbi mentali, anche gravi,  e da quelli che un tempo si chiamavano conflitti interni, che,  per lo più, non conosciamo e che determinano limitazioni e sintomi  psichici, e anche fisici,  talvolta molto invalidanti, sino a  compromettere la nostra lettura della realtà: ansia, sentimenti di tristezza o al contrario di euforia immotivata, depressione e tendenza al ritiro,  idee ossessive e intrusive, compulsioni, umore instabile, attacchi di panico, fobie, disturbi da stress post traumatico , malattie psicosomatiche e la componente psicologica delle malattie fisiche …

La cura psicoanalitica lavora, oltre che sui fattori di realtà, nel profondo della psiche, perché si rivolge all’inconscio, di cui non siamo completamente consapevoli ma che può avere una notevole influenza sulla nostra vita e sulle nostre scelte. Per quest’approccio peculiare e perché la psicoanalisi agisce su tutta la personalità, può essere consigliata quando altre psicoterapie sono fallite, o non hanno dato i risultati sperati o, caratteristicamente, quando, dopo un periodo di apparente benessere, la sofferenza e le difficoltà psichiche sono ricomparse.

La cura psicoanalitica si rivolge agli adulti, ai bambini e agli adolescenti ed è anche stata estesa alla coppia, alla famiglia e ai gruppi. 

Chi è lo psicoanalista oggi?

Lo psicoanalista è un professionista altamente specializzato nel campo della salute mentale,  capace di ascoltare i diversi linguaggi attraverso cui si esprime l’inconscio, e di suggerire l’intervento più adatto di caso in caso, perché ogni individuo è unico e diverso dagli altri, a seconda delle esperienze reali e psichiche a cui è andato incontro. Ogni mente è irripetibile perché non si possono standardizzare i percorsi evolutivi e le esperienze di vita. La Psicoanalisi, infatti, propone approcci individuali perché un sintomo uguale in più pazienti può riflettere realtà psichiche e bisogni emotivi molto differenti, che suggeriscono la necessità di interventi diversi.

Gli analisti sintonizzano il loro ascolto sulle comunicazioni dell’inconscio, e  attraverso il lavoro comune delle due menti a contatto,  aiutano il paziente, di caso in caso, e a seconda della sua età mentale, a elaborare e trasformare le esperienze emotive, a sviluppare i propri strumenti per pensare e sognare, per rimettere in moto la capacità di pensare, giocare, disegnare e  riavviare così,   la crescita  emotiva e lo sviluppo psichico,  a tutte le età.

Come viene scelta la cura psicoanalitica ?

La Psicoanalisi oggi, prevede setting flessibili e adattati alle diverse necessità individuali e terapeutiche. Di solito si tratta di più sedute settimanali, a seconda della capacità del paziente  di tollerare ed elaborare la sofferenza, fissate ad un orario prefissato. Il paziente spesso, ma non sempre, è disteso sul lettino, ma può essere anche  vis-à-vis, in relazione ai suoi bisogni e alle sue scelte .

Ogni progetto di cura psicoanalitica  è modulato sulle necessità psichiche  di quello specifico paziente, in quella determinata situazione, in quello specifico contesto familiare e sociale, la Psicoanalisi si rivolge alla complessità della psiche umana e all’inconscio.

La mente dello psicoanalista nell’incontro con la mente del paziente si adatta alla sua età mentale e ascolta e decifra il linguaggio che adopera. Si crea così una particolare atmosfera  emotiva nella relazione analista-paziente, che permette di accedere più facilmente all’inconscio e al dolore di quella persona.
 

Più sedute nel corso di una settimana, come nell’analisi classica, consentono di  distribuire  il carico emotivo su più giorni, permettono di  diluire la fatica psichica più facilmente e permettono spesso l’avvio della trasformazione della sofferenza in contenuti emotivi più accessibili al pensiero e  che incutono meno preoccupazione al paziente.

E’ possibile,  inoltre, il confronto e la collaborazione dello psicoanalista, in un’ottica di rete e multidisciplinarietà, con psichiatri che si occupano della prescrizione di psicofarmaci, quando ve ne sia la necessità o quando la patologia si configura come un disturbo con una base biologica, o in genere con varie figure professionali per la formulazione di un progetto integrato necessario alla cura.

Esistono delle differenze, a secondo dell’orientamento teorico e tecnico dell’analista nel modo di lavorare e fare psicoanalisi col paziente.

Di solito, dopo una serie di colloqui e sedute di osservazione, ascolto e valutazione del caso, che servono al paziente e all’analista a conoscersi reciprocamente, inizia l’analisi.

Le storie, le narrazioni, le fantasie, i sogni, i personaggi proposti dai pazienti e le modalità attraverso cui quest’ultimo interagisce con gli altri, con l’analista, e come paziente e analista interagiscono fra di loro, i tempi, i silenzi, le pause e la stessa persona dell’analista, costituiscono solo alcuni dei tanti elementi su cui verte il lavoro psicoanalitico.

Vi sono, inoltre, alcuni principi generali basici e concetti chiave della tecnica entrati nel linguaggio comune, che nel corso del tempo e delle evoluzioni teoriche e storiche, hanno subito una trasformazione all’interno dei modelli psicoanalitici ma che rimangono strumenti fondamentali del bagaglio dello psicoanalista al lavoro:

  • il Setting, che  rappresenta sia l’insieme di procedure che regolano le sedute, sia l’assetto mentale che favorisce l’ascolto interiore da parte dello psicoanalista;
  • il Transfert e Controtransfert, che descrivono il complesso intreccio di pensieri, sentimenti, emozioni e fantasie, che vengono sperimentate reciprocamente in ogni relazione e soprattutto in quella paziente/analista/paziente;
  • le Libere Associazioni;
  • infine i Fattori terapeutici che costituiscono gli Elementi della psicoanalisi, che favoriscono il cambiamento; da un lato quelli più classici quali l’Interpretazione, la Chiarificazione e il Confronto dall’altro la Relazione analista-paziente, l’Ascolto, l’Osservazione, l’Alleanza terapeutica, l’Empatia e tutte le altre numerosissime componenti, consce e inconsce, all’origine di un buon incontro.

Per chi vuole saperne di più ?

L’Analisi si vive, è difficile da descrivere, non si  legge sui libri, e non si studia o si apprende studiando le tecniche e le teorie. Solo vivere l’esperienza emotiva di  un percorso di psicoanalisi personale può far comprendere cosa sia.

 Gran parte del lavoro in seduta, oltre che sul parlare ,analista e paziente insieme in una stanza, la famosa" talking cure ",  si basa su fenomeni prevalentemente non verbali, eemotivi,che difficilmente possono essere descritti o registrati e che hanno origine  dentro di noi, nella nostra psiche e nel nostro corpo, spesso nel silenzio, o negli spazi, nelle brecce tra le parole, nell’ascolto dell’atmosfera e dei messaggi non detti, nella relazione tra paziente e analista.

La Psicoanalisi dà significati ai silenzi, amplia la capacità di pensare e riflettere su di sé, facilita l’espressione di emozioni, sentimenti e pensieri, anche nei bambini molto piccoli.

La Psicoanalisi favorisce l’avvio di un processo di trasformazione della propria esperienza psichica, ampliando le risorse di ognuno e le capacità introspettive.

L’obiettivo della Cura psicoanalitica a tutte le età della mente, infatti, non rappresenta solo un sollievo immediato per le difficoltà attuali ma sostiene la valorizzazione delle potenzialità di ognuno in tutti gli aspetti della vita, o la loro genesi quando vi siano state delle compromissioni all’origine dell’esperienza psichica.

Una serie crescente di studi dimostra che la Psicoanalisi è efficace nel trattamento sia dei disturbi mentali lievi che di quelli complessi. Risultati positivi si hanno, soprattutto, per le terapie a lungo termine. 

Quando cercare uno psicoanalista infantile o dell’adolescenza?

I bambini nel corso del loro sviluppo dalla nascita sino all’adolescenza possono ammalarsi  e manifestare, anche attraverso il corpo, vari disturbi psichici e difficoltà, talvolta non apparentemente gravi, che possono fare preoccupare e addirittura  far entrare in crisi i genitori, gli insegnanti e tutto l’ambiente familiare. Si possono osservare disturbi del sonno e dell’alimentazione, tristezza e vera e propria depressione, ansietà, aggressività, eccessiva crudeltà, iperattività,    paure eccessive, tendenza all’isolamento sociale, pensieri ossessivi, compulsioni, difficoltà di apprendimento, disturbi dell’attenzione, disturbi alimentari, o del comportamento e molte altri sintomi e problematiche più gravi, che possono con il loro carico di sofferenza, compromettere la  crescita e avere delle ripercussioni, se non comprese nel loro significato e ascoltate come richiesta di aiuto,  sulla formazione del carattere e sulla futura personalità.

Come viene scelta la cura psicoanalitica in età evolutiva?

Anche la psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti prevede setting flessibili e adattati alle diverse necessità.  Oltre, quindi, le sedute di consultazione e poi terapeutiche di ascolto, gioco e disegno, in contemporanea o  in precedenza a queste, si potranno avere interventi vari con i genitori:  colloqui con i genitori per conoscere la storia reale e psichica del figlio e della famiglia e i motivi della loro preoccupazione, per delineare gli eventi, i fattori, interni o esterni, che possono avere in qualche modo influito sulla sua crescita e sulla famiglia;  consultazioni congiunte fra i vari membri della famiglia, psicoterapia con la coppia dei genitori, o con la famiglia, o con la coppia madre/bambino... secondo i diversi modelli.

Talvolta, sono le difficoltà dei genitori ad elaborare le proprie emozioni, che si riverberano sui figli con conseguenze e danni sulla strutturazione del sé del bambino.

E’ possibile,  inoltre, nel caso possa essere utile al progetto, il confronto e la collaborazione dello psicoanalista dell’infanzia e dell’adolescenza, in un’ottica di rete e multidisciplinarietà, con insegnanti, educatori, terapisti della riabilitazione, logopedisti, neuropsichiatri infantili, pediatri o meglio con tutti coloro che partecipano alla vita del bambino e dell’adolescente.

La cura psicoanalitica si rivolge, infatti, ai bambini, agli adolescenti, ai genitori e alle loro famiglie.  Si adatta  ai loro linguaggi  a secondo della loro età mentale,  modificando con flessibilità  il setting per venire incontro ai loro specifici bisogni emotivi.

Il numero delle sedute settimanali, anche in età evolutiva, varia di caso in caso, a seconda della capacità di tollerare ed elaborare la sofferenza da parte del piccolo paziente e della sua famiglia. Come per gli adulti la proposta di più sedute, ravvicinate in una settimana, che spaventa spesso i genitori, non costituisce un’indicazione di gravità psicopatologica. Deriva, piuttosto, dalla constatazione che distribuire  il carico emotivo su più giorni, permette di  diluire la fatica psichica e accelera la trasformazione della sofferenza in contenuti emotivi più accessibili al pensiero,  che incutono meno preoccupazione.  

Come lavorano gli psicoanalisti infantili?

Gli psicoanalisti infantili e/o dell’adolescenza sono degli psicoanalisti  specializzati  nella psicoanalisi dei bambini e/o degli adolescenti.

Sono stati sviluppati  molti metodi nella storia e nell’evoluzione della Psicoanalisi, secondo diversi orientamenti psicoanalitici, per consentire ai bambini di esprimere in seduta nella relazione con gli psicoanalisti,  a parole, o con le storie, ,con il disegno, il gioco, la pittura, il pongo, con colla, carta e forbici, o con quanto loro stessi portano spontaneamente, i loro turbamenti e le loro difficoltà. Anche  gli adolescenti, che propongono a loro volta anche disegni, canzoni, musica, video, giochi, tablet,  ..  provano ad elaborare e a trasformare la loro sofferenza e il disagio emotivo, i cosiddetti sintomi e gli eventuali impedimenti che interferiscono con il loro sviluppo emotivo.

Il lavoro dello  psicoanalista è particolarmente prezioso in età evolutiva perché si rivolge anche all’inconscio e i processi inconsci, oggi, si configurano come componenti dell’organizzazione psichica con la “funzione di digerire ed elaborare la realtà e, soprattutto  di  simbolizzare”. Questi aspetti sono fondamentali nello sviluppo del pensiero, proprio in questa età della vita. 

Perché scegliere per un bambino o un adolescente la Cura Psicoanalitica e non un altro tipo di Psicoterapia più veloce e, apparentemente, meno faticosa?

La Psicoanalisi va alla radice dei problemi, che, nella maggior parte dei casi, è inconscia.La psicoanalisi costituisce, quindi, uno degli strumenti più efficaci  per la cura delle difficoltà psicologiche ed emotive dei bambini e degli adolescenti. La Psicoanalisi dà significati ai silenzi dei bambini e trova il senso nella confusione, amplia la capacità di pensare e riflettere su di sé, facilita l’espressione e la rappresentazione attraverso tutti i linguaggi utilizzati dal bambino e dall’adolescente, di emozioni, sentimenti e pensieri, anche nei bambini molto piccoli, che ancora non parlano.

L’analista, nel tempo, diventa per il bambino, per l’adolescente e per la loro famiglia, un partner affidabile con cui condividere una relazione di fiducia reciproca.

Quali sono i problemi più frequenti che affrontano gli analisti infantili?

Disturbi del sonno e dell’alimentazione, tristezza e depressione, enuresi, ansietà, aggressività, eccessiva crudeltà, iperattività, paure eccessive, paura della morte, tendenza all’isolamento sociale, pensieri ossessivi, compulsioni, vari disturbi del comportamento, difficoltà di apprendimento, disturbi dell’attenzione, fobia scolare, disadattamento scolastico, mutismo elettivo, eccessive gelosie fra fratelli, disturbi alimentari, disturbi dell’attaccamento, problematiche relative all’adozione o alla separazione e al divorzio dei genitori, conseguenze della nascita pretermine, complicanze psicologiche di patologie croniche organiche, e molti altri  più gravi disturbi  psichiatrici. 

Quali sono i problemi più frequenti che affrontano gli analisti dell’adolescenza?

Oltre le problematiche già citate nel paragrafo precedente vanno considerate:  la solitudine, la tendenza all’isolamento e alla chiusura, la depressione, le tendenze suicide, l’aggressività e la violenza, il rifiuto ed il disimpegno  scolastico, le difficoltà di relazione e comunicazione tra genitori e figli, le nuove patologie dell’adolescenza dai disturbi alimentari, alle marchiature, le bruciature, i selfcutting sino all’autolesionismo, e alla  tendenza a modificare eccessivamente il proprio corpo, la dipendenza da sostanze, da alcol, da internet, le gravi dismorfofobie,  l’aggressività organizzata in bande e il bullismo, come anche  la tendenza a essere vittima di bullismo e a mettersi in situazioni di pericolo e tutte le   patologie psichiatriche che si palesano in adolescenza.

Vedi in SpiPediaPedia

Adolescenza

Attacco di panico

Autolesionismo

Borderline

Delirio

Depressione

Emergenza in adolescenza

Fobie

Genitorialità

Sonno del bambino

Michael Ermann ist ein bedeutender zeitgenössischer Psychoanalytiker. Er ist einer der Gründungsväter des IPNR. Als Vorsitzender der Deutschen Psychoanalytischen Gesellschaft (DPG) in den Jahren 1987-1995 hat er entscheidend zu einer Entprovinzialisierung derselben beigetragen und maßgeblich den Weg zu einem Wiedereintritt in die International Psychoanalytic Association (IPA) vorangetrieben. Zusammen mit Jürgen Körner und Sven Olaf Hoffmann gründete er 1985 die Zeitschrift Forum der Psychoanalyse als Brücke zwischen den Fachgesellschaften. Michael Ermann leitete von 1985 bis 2009 die Abteilung für Psychotherapie und Psychosomatik der Psychiatrischen Klinik der Ludwig-Maximilians-Universität in München. Er hat wichtige Bücher zur klinischen Theorie, Behandlungstechnik und Konzeptgeschichte der Psychoanalyse verfasst. Wegbereitend sind seine Forschungsarbeiten zur Kriegskindheit.

Traumdeutung seit Freud

Grußwort von Stefano Bolognini

A MESSAGE FROM THE PRESIDENT OF THE I.P.A.

It is a great pleasure to learn that a major European Society, the D.P.G., has decided to devote a meeting to commemorating and studying the work of Herbert Rosenfeld.
Rosenfeld was, without doubt, one of the most interesting and scientifically rich thinkers in the first century of psychoanalysis, and in recent years his contribution has perhaps received less mention than it deserves: we owe to him some fundamental concepts and, above all, many pages of clinical work of incomparable depth.

Concise in his writing (his work on destructive narcissism, for instance, which made history and is still one of the reference texts for many training institutes, consists of only a few pages!) and extremely attentive to transference resonances in the finest folds of the dialogue in session, Rosenfeld deeply impressed and inspired all those who had the good fortune to attend his seminars.

I think that the D.P.G. is fulfilling a real need by dedicating a day to this extraordinary psychoanalyst, and I would like to send my warmest wishes to the organizers and participants for a very successful meeting.

Stefano Bolognini, I.P.A. President

Editorial von LUZIFER-AMOR

Vor 19 Jahren erschien ein Themenheft von LUZIFER-AMOR über Melanie Klein (Heft 17/1996), mit Untersuchungen zu ihrer Theorie und Technik und zu ihrem Einfluss auf die British Psychoanalytical Society. Zu den wichtigsten Schülern Kleins gehörten auch einige Emigranten aus Deutschland, von denen Paula Heimann ihre Ausbildung bereits am Berliner Psychoanalytischen Institut absolviert hatte, während Herbert Rosenfeld erst in London die Psychoanalyse für sich entdeckte. Beide haben nach Ende des zweiten Weltkriegs bedeutsame Impulse für den Neuaufbau und die theoretische Orientierung der westdeutschen Psychoanalyse gegeben. Herbert Rosenfeld wurde unlängst auf einer Tagung des Psychoanalytischen Institutes Nürnberg-Regensburg der DPG am 5.10.2014 anlässlich seines hundertsten Geburtstages gefeiert. Die Initiatoren und Leiter dieser Veranstaltung, Marco Conci und Harald Kamm, haben sich dankenswerterweise bereit erklärt, LUZIFER-AMOR die Tagungsbeiträge zu überlassen und den betreffenden Themenschwerpunkt als Gastherausgeber (und Übersetzer) mit zu betreuen.
Einleitend stellen die beiden Mitherausgeber die Vorgeschichte, den Ausgangspunkt und die Beiträge der Referenten sowie den Verlauf der Tagung dar, die am historischen Ort der Gründung der IPV 1910 in Nürnberg stattgefunden hat.

  • Rosenfelds Tochter, die Gruppenanalytikerin Angela Rosenfeld aus Sheffield, bringt uns das private Leben ihres Vaters anhand vieler Fotos aus dem Familienalbum nahe, die von ihrem Ehemann Paul Schatzberger bearbeitet und von uns für die Publikation aus der Fülle des in Nürnberg Gezeigten ausgewählt wurden.
  • Franco De Masi zeichnet Rosenfelds tatkräftiges und durch seinen Tod abrupt beendetes Wirken in Italien nach. Er betont, dass Rosenfeld in seinen italienischen Seminaren (die publiziert sind) neue klinische Horizonte eröffnete und einige Gesichtspunkte infrage stellte, die er selbst bzw. die kleinianische Gruppe früher vertreten hatten.
  • Claudia Frank sucht in einer detaillierten Studie nach Rosenfelds frühen Spuren in der Psychoanalyse der Bundesrepublik, wobei sie u.a. mithilfe der oral history vor allem in der DPV fündig wird. In einer kurzen klinischen Darstellung macht sie Rosenfeld, den sie selbst nicht mehr persönlich erlebt hatte, für ihre eigene Praxis nutzbar.
  • Helen Schoenhals und Helga Wildberger hingegen haben an Rosenfeld-Seminaren in Heidelberg in den 1980er Jahren teilgenommen und können somit aus erster Hand über seine Technik berichten, die sie dort kennengelernt haben.
  • Einen Versuch zur Theoriegeschichte legt schließlich Tjark Kunstreich vor, der Edith Jacobson und Herbert Rosenfeld hinsichtlich ihrer jeweiligen Beiträge zur Psychosentheorie vergleicht und implizite Bezugnahmen feststellen kann. Sein Text wurde wie der vorangehende für LUZIFER-AMOR neu geschrieben und nicht bereits auf der Tagung vorgetragen.

In der Rubrik der freien Forschungsbeiträge befasst sich Georg Augusta mit den Anfangsjahren der Familie Freud in Wien seit ihrer Ansiedlung dort im Jahre 1859. Er untersucht die zahlreichen Adressen, an denen die Familie wohnte, und hat einige Zeitungsmeldungen aufgespürt, die ein neues Licht auf Jakob Freuds wirtschaftliche Situation werfen.

– Brigitte Spreitzer hat unlängst die literarische Hinterlassenschaft von Anna Freud in einem Buch herausgegeben. In ihrem Beitrag wertet sie dieses Material zusammen mit Briefen und Träumen Anna Freuds aus, wobei sie mit literaturwissenschaftlichen Mitteln die Bedeutung des „Hauses“ als Symbol und autobiografisches Substrat herausarbeitet.

- Nina Bakman stellt die Briefe vor, die zwei Emigrantinnen aus Österreich, Grete Bibring und Anna Freud, in den Jahren 1949 bis 1975 miteinander gewechselt haben. Es handelt sich um das Dokument einer jahrzehntelangen Freundschaft ‒ mit deutlichen Grenzen. Die „Sorgen“, die beide miteinander teilten, betrafen
neben persönlichen vor allem Vereinsangelegenheiten, aber auch die praktische Vorbereitung von Anna Freuds Reisen in die USA.

Unter den Kleinen Mitteilungen versucht Christfried Tögel in einem Essay über das nachgelassene Buch, in dem Paul Roazen die gemeinsame Arbeit von Freud und Bullitt an einer Wilson-Biographie darstellt, etwas mehr Licht in die verwickelte Quellenlage zu bringen.

‒ Gerhard Benetka macht anhand zweier neuerschienener Bücher auf das Lebenswerk der Wiener Sozialarbeiterin und Psychoanalytikerin Rosa Dworschak aufmerksam.

– Andrea Huppke bespricht das diesjährige Berliner Symposion zur Geschichte der Psychoanalyse, während Thomas Kurz einen Bericht von der Zürcher Konferenz des „Archivs zur Geschichte der Psychoanalyse“ gibt.

– Zu erwähnen ist schließlich Roman Krivaneks Liste mit Arbeiten zur Psychoanalysegeschichte in deutschsprachigen Zeitschriften für das Jahr 2014, die auf der Webseite von LUZIFER-AMOR veröffentlicht wird.

Magdalena Frank und Veronica J. Mächtlinger danken wir wieder für ihre zuverlässige Unterstützung.

Ludger M. Hermanns

Psychoanalyse im Gesundheitswesen 

  • Analytische Psychotherapie
  • Tiefenpsychologisch fundierte Psychotherapie

Was ist das?

Es handelt sich um zwei von der Psychoanalyse abgeleitete Behandlungsmethoden für seelische bzw. seelisch bedingte Erkrankungen bei Erwachsenen, Kindern und Jugendlichen. Die Psychoanalyse als Basis beider Therapieformen ist wirksam und hat lang anhaltende Erfolge.

Gründe, psychotherapeutische Hilfe zu suchen, sind:

  • Ängste
  • Depressionen
  • Arbeitsstörungen
  • Schlafstörungen
  • Essstörungen
  • Sexuelle Störungen
  • Zwangsgedanken (z.B. Angst jemanden zu schädigen, Waschzwang, Kontrollzwang)
  • Sich wiederholende Beziehungsstörungen mit Partnern, mit Kindern oder im Beruf
  • körperliche Beschwerden, für die Ihr Arzt keine ausreichenden körperlichen Ursachen findet: Schmerzen, Erschöpfungszustände, Bluthochdruck, Herzbeschwerden, Magenschmerzen, Durchfälle, Gelenkbeschwerden, Rückenschmerzen, Hautkrankheiten

 

Psychotherapie hilft

In einer geschützten Umgebung kann die Patientin bzw. der Patient mit einer Therapeutin bzw. einem Therapeuten über sich und sein Anliegen sprechen. Damit wird dem Patienten ein Raum eröffnet, schmerzliche und traumatische Erfahrungen, ängstigende Gedanken und Erinnerungen, positive und negative Gefühle und Impulse gedanklich dem Therapeuten und sich selbst gegenüber zuzulassen und zu regulieren. Durch die besonderen Rahmenbedingungen der Gespräche (u.a. feste und regelmäßige Termine, Neutralität des Therapeuten) können sich unbewusste Konfliktmuster in der Therapeut-Patient-Beziehung abbilden, erkannt, benannt und somit vom Patienten bewusst verarbeitet werden. So können Zusammenhänge zwischen der jetzigen Störung und ihren unbewussten, verborgenen Gründen empfunden und erkannt werden, die der Patient aus eigener Kraft und Willensanstrengung nicht auffinden, ertragen oder meistern kann. Psychotherapie umfasst somit die Entwicklung neuer Lösungen und Handlungsmuster im Umgang mit sich selbst und anderen. Diese verbesserten Konfliktbewältigungen machen belastbarer und leistungsfähiger. Dass eine seelische Krankheit nicht nur seelische Arbeit bedeutet, sondern auch eine Quelle neuer Kraft sein kann, ist eine bedeutsame und stärkende Erfahrung.

Die Kasse bezahlt analytische und tiefenpsychologisch fundierte Psychotherapie Diese Anwendungen der Psychoanalyse im Gesundheitswesen werden von den gesetzlichen Kassen nach Antrag bezahlt, sofern der Psychotherapeut Arzt oder Psychologe ist, psychoanalytisch ausgebildet und bei den Krankenkassen zugelassen ist.

Privatkassen haben eigene Vertragsregelungen, die davon erheblich abweichen können.

Der Therapeut führt am Anfang mehrere Probegespräche mit dem Therapiesuchenden und entscheidet dann zusammen mit dem Patienten über die erforderliche Behandlungsmethode:

Analytische Psychotherapie
Einzelsitzungen: 80 – 240 Stunden (max. 300); 2-4 / Woche

Tiefenpsychologisch fundierte Psychotherapie
Einzelsitzungen: 50 – 80 Stunden (max. 100); 1 x / Woche
Kurzzeittherapie 25 Stunde; 1 x / Woche

Für die Behandlung von Kindern und Jugendlichen gibt es speziell ausgebildete, von den Kassen zugelassene Kinder- und Jugendlichenpsychotherapeuten

Analytische Paartherapie und analytische Familientherapie müssen selbst bezahlt werden, da sie noch nicht zu den Leistungen der Krankenkassen zählen.

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